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 Anno II n° 8 del 27/04/2006    -   PRIMA PAGINA



Roma: infuria la battaglia... dei cuscini!

Di Cricio & Tati



Roma, ore 18. In Piazza Santa Maria in Trastevere inizia la battaglia che terminerà mezzora dopo, al successivo rintocco delle campane, con grande soddisfazione di tutti.
Qualche centinaio di giovani, richiamanti da un avviso su un blog si sono ritrovati e iniziano un qualcosa che forse dovrebbe veramente farci riflettere: “la battaglia dei cuscini”!
Chi non la fatta da bambino? Chi non la ricorda? E per chi non la ricorda proviamo a dire cos'è.

Non esiste una tecnica precisa nella Battaglia dei cuscini, tutto è lasciato in mano alla persona che detiene “l’arma impropria” cioè è il cuscino. Non esistono regole , divieti, avversari precisi e niente esclusioni di colpi. Tutto è lecito purché ci si diverta, quindi senza far male.

Il cuscino, se di dimensioni piccole come ad esempio il cuscini da divano, si prestano normalmente al ‘lancio a distanza ’ e qui di norma si deve avere una buona mira e una certa forza nel lancio, anche perché si potrebbe incappare nell’incidente di percorso e qualche suppellettile, lampada o vetro della finestra potrebbe andare distrutto.

e che L’altra arma, anche se sempre di cuscini si tratta, è il “buon vecchio guanciale”, il nostro confidente dei sogni, il vero protagonista della “battaglia”. Usare questo tipo di cuscino è senz’altro più faticoso, presuppone un corpo a corpo con tutti gli avversari che capitano vicini, una certa forza di braccia, riflessi pronti per scappare quando il nemico carica contro di noi. Una lotta tutti contro tutti. Quindi un momento in cui ci si può sentire liberi, dare sfogo anche alle propie antipatie, scaricare sull’avversario tutte le nostre frustrazione, a patto di “dare solo cuscinate”.

Questo gioco, vecchio forse quanto la storia dei cuscini, è un vero anti-depressivo e se i vari corsi di yoga e qualche altra disciplina di lotta orientale proprio non vi bastano per rilassarvi, ricordatevelo: sarà forse un gioco da bambini ma “fa bene anche ai grandi”, ed è pure sempre gratis.

A detta del suo organizzatore: “è stato un pomeriggio memorabile”. Perché è stato memorabile?
Perché prima d'iniziare c'era un'aria frizzantina ed era fantastico scambiarsi degli sguardi d'intesa con dei perfetti sconosciuti. Perché allo scoccare della campana s'è scatenato l'inferno. Perché non c'è modo più bello di dire "mi piaci" che con una serciata rotante sulla noce del capocollo. Perché ridevamo tutti”.
Ecco mi sembra la sintesi giusta di una bella e sana battaglia dei cuscini e la sua conclusione è perfettamente condivisibile: “E' stato un pomeriggio memorabile perché abbiamo dimostrato e, soprattutto, ci siamo dimostrati che c'e' un bisogno devastante di aggregazione - senza la costante pressione di qualcuno che ti voglia vendere qualcosa - e che noi a questo bisogno abbiamo dato una riposta.

Una riflessione che dovrebbe cogliere i tanti politici oggi impegnati in battaglie tristi che ci riempiono le serate con estenuati quanto inutili talk-show che i loro elettori, di destra o di sinistra, troppo spesso non capiscono.

Sicuramente gli italiani sarebbero ben piu interessati se D’Alema e Bertinotti (o chi per essi) si contendessero le poltrone a colpi di cuscini di piuma, magari ridendo. Invece non li si vede mai ridere, neanche sorridere, al massimo sogghignano...

Le immagini e le dichiarazioni sono state tratte dal blog http://www.romanpillowfight.blogspot.com/



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